Intervistiamo Red Sky | Emergeranno

Oggi ospitiamo un artista solista molto particolare, Red Sky, un chitarrista che si esibisce mascherato. Il suo ultimo Ep si intitola “Solo musica a riempirmi gli occhi”: scorrevole nell’ascolto delle parti strumentali, un po’ più duro da “digerire” nelle parti vocali (sia cantate che rap).

Lascio subito a lui la parola!

Ciao! Red Sky è una one man band nata nel 2010 che cerca di oltrepassare il concetto di “genere musicale”. Dopo aver esordito nel 2011 con un primo Ep strumentale dal titolo “Tra l’ombra e l’anima” e aver rilasciato  un album, un singolo e un altro Ep nei 3 anni seguenti, sono arrivato a questo mio nuovo lavoro dal titolo “Solo Musica A Riempirmi Gli Occhi”, in cui unisco rock, metal, rap, elettronica, post rock, black metal e tanto altro, in un tutto armonico e non classificabile.

Sono principalmente un chitarrista, suono mascherato e il mio simbolo sono gli Origami. Mio scopo è eliminare ogni limite musicale e artistico, perché ritengo che la Musica sia una sola.

Parlaci del tuo ultimo lavoro Il mio ultimo lavoro si chiama “Solo Musica A Riempirmi Gli Occhi” ed è un  Ep di 6 tracce uscito a Gennaio 2014. In queste canzoni ho finalmente trovato il mio stile, c’è totale libertà di espressione e le parti recitate che comparivano nel mio album precedente sono ora sostituite da parti rappate o cantate.

Fanno la loro comparsa suoni più elettronici e sono presenti un’energia  maggiore e un’attitudine più moderna che rendono il tutto meno di nicchia e più alla portata del pubblico, anche se per essere apprezzata appieno, la mia musica richiede ancora molta apertura mentale.

Quali sono le tue influenze musicali, che cosa ascolti nel tempo libero? Ho iniziato ad ascoltare musica seriamente a 17 anni, iniziando col New Metal per poi esplorare tutti i sottogeneri del metal in generale, finendo ad ascoltare poi anche tutt’altro, da De Andrè a Einaudi.

Da un paio d’anni il mio genere preferito è il Rap, ma continuo ad ascoltare anche tutto il resto, sebbene sia sempre più difficile per me trovare qualcosa che mi stimoli…ultimamente mi sto un po documentando sulla trap e sul reggae, sono sempre alla ricerca di musica nuova.

Come nasce un tuo brano? Come dico nell’intro del mio ultimo Ep “Qualcosa deve morire per far nascere una canzone, perché ogni creazione è un meraviglioso atto di violenza, un’emorragia”. L’Arte nasce quando dolore e ispirazione si incontrano. Io ho sempre ritenuto il mio dono una cosa magica, perché non decido io quando Ispirazione arriva  e perché le note che metto insieme non credo che possano arrivare da dentro di me. Io mi considero uno schiavo della Musica: quando Miss Ispirazione detta, io scrivo. Ovviamente il processo di scrittura è un’espressione della mia personalità, quindi ciò che “trascrivo” lo faccio in un modo unico e personale, e per farlo bene c’è bisogno di esercizio, sia per padroneggiare la tecnica sia per riuscire a trasformare il proprio dolore e i propri sentimenti in qualcosa di comprensibile agli altri e piacevole all’ascolto.

Nello specifico, solitamente compongo una base e quando è finita comincio ad improvvisarci su con la chitarra…le parti migliori di questo processo restano e vengono fuse in un tutt’uno armonico. I testi invece li scrivo in qualsiasi momento del giorno, quando mi vengono in mente, e vengono poi uniti alla strumentale finita, tolti alcuni rari casi in cui vengono invece ispirati dalla stessa base e vengono quindi scritti al momento.

Cosa ti  piace di quello che fai?
Mi piace potermi esprimere liberamente: ritengo sia l’unica vera libertà rimasta agli esseri umani oggi giorno. E’ una sensazione unica che ti libera dallo spazio e dal tempo e ti fa sentire bene. Creare ti fa sentire dio e uomo allo stesso tempo. Quando poi ciò che hai creato viene apprezzato e cantato da altre persone, ti senti ancora più realizzato, perché sei riuscito a condividere e a far accettare il tuo essere da altre persone.

Cosa significa essere artisti emergenti in Italia?
Significa sputare sangue e sentirsi sempre fuori posto, un fallito, perché nessuno ti riconosce il talento o il merito degli sforzi che fai: qui qualsiasi cosa punta a farti smettere. Se poi riesci a tenere duro e a farcela, a quel punto scatta l’invidia generale e gli insulti, il definirti commerciale e i soliti commenti privi di senso da parte di gente che non ce l’ha fatta e vuole tirarti giù. Insomma, una bella palestra per vedere chi ci tiene realmente e selezionare solo i migliori (o i raccomandati).

Qual è il tuo  sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è sfondare e poter fare musica di professione per il resto della mia vita.

Come ti vedi  tra 5 anni?
Fra 5 anni ce l’avrò fatta o avrò smesso di tentare.

Progetti futuri.
Al momento sto promuovendo il mio ultimo Ep e sto finendo di scrivere il mio prossimo album. Di conseguenza tra un paio di mesi comincerò a cercare un’etichetta e poi tornerò in studio…nel frattempo continueranno i live, le collaborazioni, ecc. Vi rimando al mio sito e alla mia pagina Facebook per rimanere aggiornati e saperne di piu. Alla prossima!