The Voice of Italy, Blind Auditions parte 1 | Emergeranno

E’ arrivato anche in Italia “The Voice”, il format americano volto a scoprire nuove voci e io, da brava cantante, non potevo non perdermelo!

Le cose da dire sarebbero talmente tante che ci si potrebbe scrivere un poema, ma, poichè non voglio annoiarvi, mi concentrerò sui cantanti che si sono esibiti.
Ieri si è conclusa la prima fase del programma: le Blind Auditions.
Il funzionamento è semplice: i coach, Riccardo Cocciante, Raffaella Carrà, Piero Pelù e Noemi, ti ascoltano cantare di spalle. Se gli piaci, si girano e ti guardano in faccia, se non gli piaci… continuerai a vederli di spalle!
A detta dei coach stessi, è stata premiata l’originalità vocale e l’espressività del cantante, più che la tecnica. Per usare le parole della Raffa nazionale,vince il cantante in grado di “Svestire un brano famoso dal suo interprete originale e vestirlo a modo proprio.”

In linea generale, il livello dei partecipanti è alto, ma sono pochi quelli che, per bravura o per espressività, mi sono rimasti veramente impressi. Ecco le mie personali opinioni sui cantanti che mi hanno colpito e che si sono esibiti nelle prime due puntate di “The Voice”. Per l’elenco completo, potete consultare il sito ufficiale!

GLI ESCLUSI – Clamorosa l’eliminazione, nella prima puntata, di Francesco Zoffoli che ha eseguito una bellissima interpretazione di “Don’t know why” di Norah Jones ed è stato scartato perché i coach non sono stati capaci di riconoscere se si trattasse di un uomo o di una donna, mostrando poca sensibilità e cattivo gusto anche dopo. “Ma che animale è?” E’ stata l’infelice frase di Noemi.

Sempre nella prima puntata, anche Martina Liscaio, che ha interpretato “One Day” di Asaf Avidan, ha dovuto salutare il suo sogno di partecipare al programma. Voce profonda ed elastica, ma non è bastata a impressionare la giuria.Altra eliminazione inspiegabile è quella di Daniela Facchiano, giunta da Londra proprio per l’occasione. Ha eseguito un gradevolissimo mash up di “Stand By Me” e “Just the way you are”, più personale di così? Valentina Ducros, invece, è il classico esempio di scelta sbagliata del brano. Ha deciso di rischiare e interpretare un brano dello stesso Cocciante: “Quando finisce un’amore”. Le è andata male, purtroppo. Interpretazione notevole, vocalmente parlando, ma è mancata quella disperazione che lo stesso Cocciante ha cercato di infondere al brano “Una rabbia disperata! (…) Quando finisce un’amore è la cosa più terribile che c’è al mondo in quel momento”. In effetti, mi trovo concorde con Pelù: per come ha iniziato il brano, ci si sarebbe aspettato che finisse in lacrime, ma non è successo. Penalizzarla per questo… non saprei. Ogni brano può essere letto in maniera diversa e avere possibili interpretazioni, ma scontrarsi con il punto di vista dell’autore non è mai saggio… anche se, come vedremo più avanti, a qualcuno è andata bene! Altro caso di scelta sbagliata di canzone è Samanta Discolpa che, 11 anni dopo amici, ci riprova a The Voice con “Maledetta primavera”. La Carrà avrebbe preferito un cantante in grado di cantare brani veloci “Non è detto che io non sia capace” “La nostra scelta si basa su 90 secondi in cui noi vi ascoltiamo qui, adesso”… come dire: buona la prima!

BRAVO BRAVISSIMO – Pur non ritrovando i mostri sacri che si sentono guardando le versioni oltreoceano di questi talent, tra i tanti piccoli cantori che si sono presentati, ce ne sono alcuni niente male! Martina Lo Visco, 16 anni, si è presentata, accompagnandosi al pianoforte, interpretando “Halo” di Beyoncè. Devo dire che, nonostante le sbavature e la stonatura finale, è l’unica che mi abbia emozionato davvero! Ero in ansia per lei! Ed è stata molto brava, vista la giovane età, a controllare la voce nonostante l’emozione. Scelta da Cocciante e Noemi, ha preferito la seconda (forse perchè, quando Cocciante era all’apice della carriera, Martina non era neanche nata). Altro piccolo fenomeno, Mattia Lever 16 anni, già vincitore di “Ti lascio una canzone” è entrato a far parte del team Cocciante con una splendida e intensa interpretazione Chitarra e voce di “Heaven” di Bryan Adams.

A VOLTE RITORNANO – Concorrente di Sanremo nel 2002, Daniele Vit si presenta a “The Voice” con una personalissima versione di “ Se bastasse una canzone”, ottimo esempio, a mio avviso, di quello che diceva la Carrà a proposito di fare proprio un brano altrui. Ammissione meritata!
Torna a calcare le scene anche Jessica Morlacchi, ex cantante dei Gazzosa, scelta da Cocciante dopo una belle esecuzione di “Oggi sono io” di Alex Britti. Adoro l’ultimo acuto! Audace e ben riuscita la scelta di non prenderlo di testa!

RITENTA SARAI PIù FORTUNATO – Parlavo prima della scelta azzardata di eseguire un brano interpretato da uno dei coach. Sorte diversa ha avuto Marcela Cibukaj, seconda a “The Voice of Albania”, ci riprova in Italia con “L’amore si odia” di Noemi, che la sceglie per la sua squadra! Altra concorrente che ci riprova in Italia, dopo aver partecipato a “The Voice of Germany” è Michelle Perera, team Carrà. Bella interpretazione di “E poi”, anche se qualche giudice l’ha accusata di essere troppo simile all’originale.

GLI AMICI DI COCCIANTE – Già protagonista di “Giulietta e Romeo”, Denise Faro si presenta a “The Voice” con “E…” di Vasco Rossi. Non riconosciuta da Cocciante, viene scelta sull’ultima nota dalla Carrà. Secondo me, con le sue potenzialità vocali, poteva scegliere un brano diverso, vedremo cosa saprà fare nelle prossime puntate.
Riconosciuta e apprezzata dal Maestro, invece, Chiara Luppi che, dopo aver interpetato la balia in “Giulietta e Romeo”, sceglie un brano di Mina, “Amor mio”. Scelta sia da Cocciante che dalla Carrà, Chiara decide di fare un’esperienza diversa, entrando nel team di quest’ultima.

MA PERCHè? – In questa categoria inserisco tutti i cantanti di cui non mi spiego ancora la scelta, soprattutto alla luce delle eliminazioni fatte.
Tra questi inserisco Paola Criscione, team Pelù, che ha cantanto “Bring me to life” degli Evanescence con scarsa convinzione e dimenticandosi il testo… e Antonia Laganà, tecnicamente brava con il brano “Notturno” di Mia Martini, ma espressiva come un palo della luce. Non è dello stesso avviso Noemi, che l’ha scelta per il suo team.

DA TENERE D’OCCHIO –  Qui, invece, ci sono i nomi dei “comuni mortali” che mi hanno colpito e tra cui, secondo me, potrebbe esserci il possibile vincitore. Ripeto, il livello dei partecipanti è molto alto, ma questi, a mio avviso hanno una marcia in più!
Alessandra Parisi, team Pelù: ho trovato molto doce e intensa la sua versione chitarra e voce di “Why”.
Francesco Monti, team Cocciante: ottima esecuzione di “Kiss from a rose”, belli i passaggi da voce di petto a voce di testa, caratteristica che, negli uomini, non è sempre facile da trovare.
Veronica De Simone, team Carrà. ok, sembrava quasi stesse avendo un orgasmo in scena, però è stata molto brava, anche se, per un brano come “At Last” avrei dato un po’ più di corpo ai bassi… anche per lei, vedremo cosa sarà in grado di fare.
Yasmine Kalach, team Pelù: bella, simpatica e molto brava! Nel finale della sua interpretazione di “Una ragione di più” ha piantato un sovracuto che… non mi esprimo per non essere volgare! Un pelino fuori tonalità, ma a quelle altezze, si perdona tutto!
Vito Ardito, team Carrà: un nome che sembra già uno pseudonimo, è arrivato sul palco con un’eleganza che solo un uomo della sua età si può permettere. Bellissima e profonda la sua interpretazione di “Tracce di te”, ottimo controllo e buona modulazione della voce. Senza guardarlo, sembra quasi Renga!
In ultimo, vince il premio “Ma come ti vesti” Marco Cantagalli! Pessima scelta del maglione, compensata da una forte dolcezza espressiva!

Domani i cantanti delle ultime 2 puntate delle Blind Auditions di “The Voice of Italy”.