Il rock filosofico dei 373°K | Emergeranno

In un mondo dove l’immagine è ciò che conta e se non ti adegui alla massa non sei nessuno, la rabbia nei confronti del sistema passa attraverso la musica. E’ questo il messaggio che i 373°Kelvin, gruppo bolognese nato nel 2009, vogliono mandare attraverso il loro album Spiriti Bollenti.

“All’interno del disco i testi non raccontano nessuna storia in particolare, ma trattano quello che a noi sta più a cuore: il disagio che si prova nel constatare giorno per giorno la standardizzazione del mondo in cui viviamo.”

Già il nome della band, che dà anche il titolo del primo brano, ha un suo significato: ” 373°K non è un dato fisico (373,15 K = 100°C), ma uno stato di rabbia nei confronti della sopracitata situazione. Oggigiorno non si riesce più ad essere ciò che si vuole, ma bisogna per forza di cose trasformarsi in ciò che qualcun’altro vuole tu sia.”

Molti i richiami a F.W. Nietzsche all’interno dei testi, come, ad esempio, in “Sciarpe Vintage”, dove la soluzione che i 373°K propongono è quella di lasciarsi andare alle proprie pulsioni e trovare il paradiso terrestre, proprio come sosteneva il filosofo caro a Tia Villon (la voce del gruppo).

Dal punto di vista musicale i 373°Kelvin racchiudono il meglio del rock italiano, quello che, ormai non si sente quasi più: all’interno della loro musica trovo richiami alle origini di Ligabue e dei Litfiba. La voce calda e profonda di Tia avvolge e scalda il cuore chi lo ascolta.

Buona musica e testi profondi, un bel mix musicale che vale la pena di ascoltare.

Tra i miei brani preferiti, la ballad “Lascia che sia”: denuncia, sempre sulla scia del pensiero di Nietzsche, di come preferiamo omologarci alla massa, fingendo di non accorgerci di come, ogni giorno, rinchiudiamo il nostro vero io e fingiamo di essere ciò che non siamo per paura di essere emarginati.

Spiriti bollenti è in free download, ascoltalo e dicci cosa ne pensi!